Da: | San Francisco |
A: | San Francisco |
Km parziali: | 17 |
Km totali: | 40 |
Posti: | San Francisco |
Notte: | San Francisco |
Temperatura: | 14°C – 20°C |
Meteo: | Nuvoloso |
Note: | Ma che cazzo ne so! |
E’ il primo giorno negli Stati Uniti ed il fuso orario assorbito il giorno precedente si fa sentire in modo diverso per i viaggiatori: Gaia si sveglia prima dell’alba, Yobby dopo non molto ed invece Tomma sembra essersi già abituato senza traumi alle 9 ore indietro.
Già inusualmente attivi, alle 8.30 si è già al Caffè Trieste, dove i cappuccini sono come quelli del bar sotto casa e le brioche sono italo-statunitense: buone come quelle italiane, di dimensioni colossali come tutte quelle americane.
Alleggeriti al punto giusto, si è pronti ad affrontare con gioia maggiore le immani salite della città.
E’ proprio su una altura della città che si scopre uno dei passatempi della comunità cinese in città: una agile vecchietta ondeggia appoggiata sulle ginocchia in modo inarrestabile, trattenendo con le dita delle mani le rotule che altrimenti schizzerebbero via dal corpo per il vorticante movimento.
Tomma immediatamente la imita, provocandosi una lussazione di entrambe le anche.
Nonostante tutto si riesce a raggiungere i moli sulla baia.
e soprattutto il Ferry Building (un terminal trasformato in un tempio del cibo senza limiti)
Ovviamente non mancano i tentativi di fare acquisti mirati e particolarmente intelligenti.
Nel mercato alimentare tutto intorno all’edificio, Gaia soddisfa la sua voglia di dolce.
Trattasi di stranissima cannuccia riempita con miele aromatizzato e c’è chi raggiunge facilmente la sostanza zuccherina
e chi invece ha qualche difficoltà in più.
Non si può non pranzare in un tale luogo di perdizione e di sbavate: la scelta ricade su sushi e panini al pesce che hanno del commovente.
Dopo mangiato si stende il piano di battaglia per il pomeriggio. Dopo un giro nel quartiere finanziario
Si fanno inquietanti incontri entrando nel quartiere cinese.
Dopo aver malmenato il malcapitato drago, si può finalmente entrare a Chinatown
e dimostrare immediatamente la propria creatività cerebrale!
Anche qui, come in tutto il resto della città, i marciapiedi sono disseminati di idranti che talvolta possono risultare insidiosi da una persona che si guarda in giro a testa in su e fa foto: così Tomma non fa caso al maledetto attacco antincendio e ci si sbriciola drammaticamente una rotula. Per fortuna, poche persone riescono a capire i commenti leggermente alterati del malcapitato.
Si cerca così di correre ai ripari con un sacchetto di biscotti della fortuna, per contrastare l’inizio della sfiga in vacanza.
Si ritorna così in albergo per consumare i dolcetti appena comprati che celano bigliettini colmi di saggezza popolare cinese
La tappa in stanza è inoltre fondamentale per riportare il livello di caffeina ad un livello accettabile, in vista del successivo giro in macchina.
Si prende così la tamarrauto per andare a visitare i Japanese Tea Garden del Golden Gate Park
Dove si incontra un altro famigerato animale americano (utile però per la propria igiene personale, vd qui)
Ancora qualche su e giù per le colline di San Francisco e i arriva ad Alamo Square
Ovviamente la vista potrebbe essere molto migliore, ma nella città della nebbia, non sia mai che i nostri 3 dementi non se ne becchino una bella razione!
La stanchezza del viaggio e della giornata e lo sballottamento del fuso comincia a farsi sentire ed è necessario un momento di relax per Gaia e Yobby che tornano in albergo. Tomma invece viene lasciato a briglie sciolte. Il grave errore di valutazione si risolve in un giro nel quartiere a luci rosse con tentativo di un butta dentro di farlo entrare in un locale di spogliarelliste (mentre lui asserisce con assoluta innocenza di essere andato lì per cercare un supermercato) ed in una spesa dalle proprietà nutrizionali altamente sane ed equilibrate.
Visto il sonno ormai inarrestabile di Gaia, si decide di andare subito a mangiare un frugale pasto spacca fegato americano in un vicinissimo bar.
Dopo cena, Gaia sviene irrecuperabilmente e definitivamente.
Yobby e Tomma sfruttano l’occasione per non pagare il conto e lasciare lì la più piccola del viaggio, che salderà poi il conto lavando i piatti della serata!
Sono le 21.30 e alla vista del letto in stanza, Gaia sviene immediatamente! Yobby invece resiste stoicamente per far compagnia a Tomma che deve sbrigare le lunghe faccende informatiche. Dopo un minuto e 25 secondi, anche Yobby crolla miseramente.
Tomma completa le operazioni in solamente 2 ore e mezza… tempo nel quale il malato di mente può studiare improbabili vendette per l’invidia di veder ronfare alla facciazza sua le due donne… e contemplare la stigmate dell’idrante sulla propria rotula…