Capo Nord

Da: Slettnes Fyr (lat. 71.05°N)
A: Capo Nord (lat. 71.10°N)
Km parziali: 183
Km totali: 2980
Tempo: Pioggia – Nuvoloso
Temperatura: 7-2°C
Condizioni LostBikers: Infreddoliti
Condizioni Moto: Ottime

Ci siamo: è giunto il momento di arrivare a destinazione. All’inizio della vacanza Nordkapp era solo un punto sulla cartina, andando avanti con i giorni è diventato sempre più vicino ed alla portata, fino a farlo diventare realtà proprio oggi ed LostBikers, come al loro solito, hanno scelto un modo un po’ particolare per coronare la loro vacanza…
La partenza della tappa di oggi è il faro di Slettnes la sera di ieri 4 luglio e la prima sosta sarà Mehamn a pochi chilometri di distanza per imbarcarsi all’una di notte sull’Hurtigruten, il battello postale norvegese.
I LostBikers stanno recuperando le forze al faro di Slettnes prima di raggiungere l’attracco, quando all’improvviso arriva il guardiano del faro che annuncia l’orario di chiusura e cioè le 23. Tomma7 e Smiling76 guardano stupiti i proprio orologi… ma in Norvegia c’è di nuovo il fuso orario italiano, non dovrebbero essere le 22 adesso?
Poche discussioni, anche se c’è qualcosa che non torna, si sentono in errore… come dare torto ad una carica così importante come il sovrano del faro? A questo punto però c’è da muoversi ed in men che non si dica raggiungono Mehamn. Così velocemente che c’è un po’ di tempo per qualche foto culinaria…

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Un pochino prima dell’orario previsto, i LostBikers raggiungono il molo previsto. Passano i minuti e loro sempre a fissare il mare come dei cretini con l’aria sempre più preoccupata…

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vuoi dire che il famoso battello postale norvegese è in ritardo? Continua a non arrivare e cominciano i brutti pensieri:

ma è davvero questo il molo giusto?
Ma la prenotazione fatta via e-mail con la gentilissima Ida Marie non sarà uno scherzo?
Ma siamo sicuri che il battello passi da qui?
Ma esiste questo battello?

Insomma, partono le ipotesi più catastrofiche ed anche i primi insulti rivolti a tutto il popolo norvegese, quando un dubbio si insinua nella loro mente (bacata): ma non è che sull’orario in realtà abbiamo sempre avuto ragione noi?

Arriva la conferma: o il guardiano del faro si è fondato una nazione per i cavoli suoi dandosi anche un orario diverso… oppure il guardiano è un grandissimo minchione! Bene, arriva la conferma… la seconda che ho scritto!

Così con il cuore più leggero ora possono finalmente tranquillizzarsi! Ed infatti, in perfetto orario, arriva il nostro mezzo di trasporto per questa notte!

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L’arrivo del battello ad Honningsvag (paese visino a Capo Nord) è previsto verso le 6, solo pochissime ore a disposizione per cercare di dormire e pure senza stanza. Ma la sistemazione sui divani è davvero rapida ed indolore ed i due motociclisti sono già pronti a chiedersi: riusciremo a dormire con questo rollio, questa luce, questo rumore di motori? Dopo due minuti netti, Tomma7 e Smiling76 riversano completamente privi di conoscenza.
Tre ore di preziosissimo sonno piombato ed è già ora di prepararsi allo sbarco: si arriva ad Honningsvag nell’isola di Mageroya. Neanche il tempo di rendersi conto di quanta stanchezza abbiano accumulato che i LostBikers sono già partiti alla volta della somma destinazione: la mitica rupe.

Con gli occhi bramosi e la consapevolezza del sogno che si sta per avverare, i due affondano il colpo sugli ultimi 30 km di strada, tornanti, altopiani, insidie animali sulla carreggiata: niente e nessuno avrebbe potuto fermare gli indomiti in dirittura d’arrivo.

Gli ultimi 500 metri sono davvero una cavalcata trionfale: in parata, l’uno accanto all’altro (che belli che sono, sembrano i Chips) forzano il casello del salatissimo pedaggio lasciato incustodito e coronano insieme il sogno di una vita da motociclisti.
Con il cuore in gola, ora sono pronti per lo splendido paesaggio, visto mille volte su libri e riviste:

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Certo che si avrebbe potuto trovare Capo Nord in condizioni ideali di bel tempo… ed invece, questa è stata la dura realtà: vento gelido, freddo polare, pioggerellina insistente, nebbione fantozziano. Appena arrivati si fa persino fatica ad individuare il famoso mappamondo, senza finire giù per la scogliera.

Capo Nord

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I LostBikers non si tolgono nemmeno il casco e corrono a riscaldarsi nel mega centro turistico presente: la colazione è una utopia e addirittura il centro chiude momentaneamente e così sono costretti ad uscire nuovamente.

Tomma7 ricorda altri viaggi: come a Capo Finisterre in Spagna, Cabo da Roca in Portogallo, le maestose scogliere di Moher in Irlanda… ma porca di quella puttana, anche qui a Capo Nord, non si vede un cavolo!
Ma l’impresa è fatta ed immortalata, ora i LostBikers possono anche tornare in paese per prendere possesso della propria stanza di ostello (il più a Nord del continente… ed anche il più costoso!) e rilassarsi un pochino. Prima del meritato riposo, Tomma7 viene ripetutamente attaccato in discorsi da personaggi provenienti da ogni parte del mondo e costretto a parlare diverse lingue: spagnolo con gli Harleysti in panne, inglese con il norvegese dalla madre di nientepopodimenoche Isola del Cantone… ma bastaaaa!!

Finalmente l’ostello: relax meritato ed inaugurazione della caffettiera portata dall’Italia. I sapori di casa meritano un bis e la seconda caffettiera è servita: altro mega tazzone di caffeina ed i due cominciano ad avere strani tic nervosi e segni di cedimento mentale…

Arriva l’ora di girellare un po’ per l’isola: nel pomeriggio perché non congelarsi nuovamente con i 2-4 gradi che si misurano sulle strade della zona?

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Di tornare nuovamente a Capo Nord non se ne parla nemmeno: le condizioni sono sempre avverse e si decide di rientrare a mangiare in ostello, per una consueta principesca cena.

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La giornata volge al termine, solo il tempo di rifornirsi di caramelle che possono vantare due ambitissimi record: sono le più nordiche mai comprate ed assolutamente le più vomitevoli, le più temibili vanno da un gusto che parte dalla liquirizia, per poi mutare in anice… e drammaticamente sfociare in deciso sapore di stocafisso! Giornata memorabile… e memorabilmente poco fortunata! Ma i LostBikers, con il sorriso stampato in faccia (ed una caramella schifosa in bocca!), ce l’hanno fatta!

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