Il risveglio di oggi promette decisamente meglio del pomeriggio catastrofico del giorno precedente: il cielo è sereno e non c’è una nuvola.
Si festeggia immediatamente con croissant e pain au chocolat con evidente contenuto di burro del 99%, capaci di fermare il sangue di un pachiderma adulto.
In attesa che il blocco della circolazione arrivi inesorabile, il mattino è dedicato ad un rilassante giro nei dintorni. Prima si va per negozietti al vicino paese di Saint-Sorlin-d’Arves…
… dove, tra l’altro, si va alla ricerca disperata di una bottiglia di latte fresco, oggetto che nel supermercato di La Chal sotto casa pare essere assente dalle prime guerre puniche nonostante sia il prodotto principale dell’economia locale. Per fortuna la missione ha successo e si sfrutta l’occasione per comprare prodotti che per il nome ricordano vagamente casa a Genova.
Terminati gli acquisti intelligentissimi, si fa ritorno verso la base passando prima per le (traduzione letterale, si spera che in francese suoni meno obbrobrioso) “damigelle d’onore con i capelli”.
Considerato un affronto dal povero pelato del gruppo, si abbandona il posto per tornare allo chalet per mangiare, non prima però del solito allenamento quotidiano atto a terminare le articolazioni del povero padre.
Dopo la mortale sgambata in altura, ammazzarsi di cibo per il pranzo risulta con ancora meno sensi di colpa.
Il sole del mattino purtroppo lascia il posto a nuvole minacciose ma si decide comunque di tentare una camminata per andare a vedere le Aiguilles d’Arves da vicino. Davide, per l’occasione, decide di effettuare anche la sessione di allenamento pomeridiano camminando con la palla ai piedi, macinando km e scartando mucche e dirupi.
La camminata prosegue con incontri molto strani…
… che qualche furbone cerca invano di sfruttare per limitare gli sforzi.
Manco a dirlo, anche oggi Yobby e Davide non si possono esimere dall’importunare senza pietà alcuna qualunque bestia indifesa si pari loro davanti.
Dopo un paio di km di percorso, le cime aguzze delle Aiguilles dovrebbero già riempire lo sguardo dei trekker, i quali però si vedono costretti ad imprecare (qualcuno in modo pesantemente blasfemo) alla vista delle nubi in arrivo che cominciano a nascondere qualunque cosa.
Il gruppo però non si dispera e continua imperterrito per un sogno chiamato panorama decente…
… che viene immediatamente cancellato dalla prima goccia di pioggia avvertita: dopo l’esperienza di ieri, si fa immediatamente dietro front per cavalcare velocemente e far ritorno alla macchina, cercando disperatamente di mantenere asciutte le chiappe.
Arrivati al mezzo, prima di salire ci si può rifocillare con un succo di frutta ed incredibilmente dimostrare allo stesso tempo la totale mancanza di neuroni.
Nel mentre Yobby, in attesa di ripartire in auto, prosegue senza tregua la missione animali.
Di ritorno nuovamente a La Chal, prima di rintanarsi in casa c’è ancora il tempo di farsi un giro per il mercatino dell’artigianato locale…
.. dove è davvero impossibile perdere l’occasione di comprare l’alimento con la peggior quantità di grassi saturi e zuccheri.
Dalle frittelle ipercaloriche alla cena a base di mega frittata con qualche tonnellata di formaggio fuso all’interno annaffiata da ettolitri di birra è davvero un attimo.
Così un altro giorno scivola via con un tramonto da ricordare…
… ed un tentativo di suicidio da parte di Davide.
Da: | Saint-Jean d’Arves |
A: | Saint-Jean d’Arves |
Km parziali: | 50 |
Km totali: | 535 |
Posti: | Saint-Sorlin-d’Arves Passeggiata verso verso Aiguilles d’Arves Mercato dell’artigianato (La Chal) |
Notte: | Chalet Arvina |
Temperatura: | Min 8 Max 20 |
Meteo: | Variabile |
Note: |