La giornata inizia con i solito rituale ormai collaudato: non appena svegli, i tre morti di fame si scagliano sulla colazione come avvoltoi sulla propria preda per depredare qualunque tipo di alimento.
Come nelle migliori avventure motociclistiche dei Lostbikers, pranzo e cena sono assicurati con tonnellate di panini.
Finita la colazione (più simile a dire il vero ad un pranzo di matrimonio) e preparati i bagagli, prima di partire arriva il momento di rendersi conto che fuori dalla finestra in questo momento sta diluviando di brutto con un vento davvero fortissimo.
A Tomma non resta che tirare fuori l’artiglieria pesante per tentare di raddrizzare il meteo.
Si parte quindi verso nord per l’isola di Texel e si arriva al porto di Den Helder giusto in tempo per prendere il traghetto con un cielo che sembra essere un po’ migliorato.
La traversata è davvero breve, così fortunatamente lo stomaco non si rende troppo conto del moto ondoso tendente al naufragio.
Si sbarca a Texel ed in men che non si dica si arriva ad Ecomare, dove il vento forte si è trasformato in una leggera brezza che imperversa a 150 km/h.
Si noti come anche la foltissima chioma di Tomma svolazzi imbizzarrita al vento.
Rinfrancato dall’uragano marino che ha ravvivato la sua capigliatura, sulla strada Tomma si prepara un antipasto a base di more, che crescono a tonnellate a bordo strada.
Sospinti dalla bora, si arriva infine al centro marino di Ecomare…
… dove si possono trovare delfini e moltissime foche in questo centro che funziona come centro di recupero per animali malati.
In particolare si possono vedere da vicino molti tipi differenti di foche, da quella grigia del mare del Waddensee alla foca pachidermica ritardata del golfo ligure.
A mezzogiorno lo sbrano colpisce Daddy che viene così trascinato al ristorante prima che possa azzannare una povera fochina innocente.
Qui anche Tomma può abbandonarsi ad un rifornimento di caffè per mantenere alto il livello di arteriosclerosi galoppante.
Finito di mangiare si torna alle vasche esterne per cercare disperatamente di toccare una foca: non si sa per accarezzarle dolcemente o per trasformarla nella cena di stasera…
… ma una cosa è certa: w la foca, che dio la benedoca!
Prima di lasciare Ecomare c’è ancora il tempo per completare una epocale figura ignobile rubando i vestiti ai manichini e sostituirsi a loro nella barca in esposizione al museo.
Cacciati via in modo coatto, si va a riprendere la macchina e si raggiunge l’ostello di Den Burg, capoluogo dell’isola di Texel, per prendere la stanza.
Mollati bagagli e tramortito Daddy per farlo risalire in macchina, si tenta un giro alla scoperta dell’isola di Texel, cosa non proprio semplice con il vento di bufera che soffia sempre più forte. Già a De Slufter la situazione è critica a tal punto da non permettere neppure una passeggiata.
La strada per la punta più a nord si fa sempre più ostica, le macchine si imbarcano ed i ciclisti vengono inghiottiti e mai più restituiti da veri e propri tornado di sabbia.
A Vuutoren, il faro di Texel, la situazione precipita: basta uscire dalla macchina per rischiare la vita, trascinato via dal vento e soffocato dalla sabbia della spiaggia che vola con una violenza inaudita.
Tomma, un eroe grasso e demente, decide lo stesso di affrontare questa situazione limite cercando intelligentemente di rovinare così tutta l’attrezzatura fotografica. Il risultato non poteva che essere un clamoroso insuccesso, appesantito per altro da tonnellate di sabbia infilata ovunque.
Come se la giornata non fosse sufficientemente rovinata dai maledetti monsoni atlantici, purtroppo si è ancora ignari che il meglio debba ancora venire.
Anche Yobby decide di farsi del male e farsi un giro nei dintorni del faro per poi fare ritorno alla macchina anch’essa impanata come una milanese.
Ecco il dialogo al ritorno di Yobby in auto:
Tomma: “Ma cos’è quella roba strana per terra sul tuo tappetino e sulla tua scarpa?”
Yobby: “Niente, non vedi che è solo sabbia???”
Daddy: “Che puzza di cacca!”
Tomma: “Ma porc….. vaff…”
A Yobby sembrava sabbia, ma decisamente non lo era. Nonostante pulizie sommarie, si è costretti a viaggiare con un odore immondo di campi concimati da poco.
Con questa conclusione di cacca, il giro per Texel finisce peggio di quanto era già cominciato male. Si cerca così di migliorare l’umore delle truppe con la cena in ostello.
Dopo aver messo a dura prova apparato digerente, circolazione sanguigna e funzionalità cardiache, come ultimissima attività di oggi si può uscire per godersi gli ultimi attimi di sole e raffiche di vento nel parco giochi dell’ostello, adatto a piccoli e grandi mentecatti.
Si va così a dormire… facendo la danza per placare il maledetto vento e passando la notte cercando di pulire il tappetino della macchina…
Da: | Rustenburg |
A: | Texel |
Km parziali: | 113 |
Km totali: | 299 |
Posti: | Texel |
Notte: | Stayokay Texel |
Temperatura: | min 17 max 23 |
Meteo: | Nubi sparse |
Note: | Vento abominevole |