Oggi la giornata sembra cominciare con il giusto spirito: é Daddy il primo a dare il buon esempio, svegliandosi presto per dedicarsi alla sessione di arte quotidiana (nonché a rompere il belino più presto possibile).
Nel mentre anche gli altri componenti del gruppo, che intanto sono alle prese con la colazione, sembrano essere sufficientemente cerebrolesi a sufficienza per affrontare con demenza la giornata.
Il giro della mattina prevede un iniziale tour in autobus fino a Greenwich con l’incognita però della fermata da utilizzare. Un cortesissimo inglese tipico dell’india del sud indica il posto giusto a Tomma che, assunta la configurazione di spaccacazzo cosmico, tempesta di domande idiote il gentile signore:
“tra quanto passa l’autobus?”
“quante fermate dobbiamo fare prima di scendere?”
“di che colore è l’autobus?”
“troverò posto a sedere sull’autobus?”
Una volta che il cortese signore indiano si è riuscito a liberare a gomitate in faccia dal molestissimo Tomma, si riesce a salire sul autobus.
Dal piano superiore del bus inglese ci si continua a chiedere come sia possibile che l’autista riesca a passare in strade così strette. La risposta si trova immediatamente dopo sotto forma di specchietto sbriciolato: in effetti non era possibile.
Aiutato dal Pino e Tomma a complilare il cid con dati fasulli come si farebbe con estrema semplicità in Italia, l’autista può riprendere la corsa portando i nostri eroi a destinazione, dove si può calire sulla funivia della Emirates che passa sopra al Tamigi.
Ovviamente anche la demenza vola alta.
Tornati nuovamente a terra, si percorre un tratto del Greenwith Foot Tunnel che permette di attraversare il Tamigi parecchi metri sotto terra: un’opera ingegneristica geniale quanto l’ormai defunto bruco di Genova.
La destinazione finale del mattino è invece il parco di Greenwich, da dove parte il meridiano 0. Oltre ad ospitare questa particolarità geografica, è anche sede dell’unica collina di tutta l’Inghilterra: gli inglesi, per sfruttare al meglio cotanto dislivello, hanno pensato bene di creare sentieri talmente ripidi quanto coloriti i vituperi al signore di chi li percorre con un passeggino.
Nonostante il rischio di infarto, si arriva in cima.
Il freddo pungente del posto non diminuisce la consueta fame da bambini denutriti dell’Africa degli ingordissimi: in pochi minuti si spazzolano panini come se non ci fosse un domani.
Consumati tutti gli alimenti si è costretti a ripartire subito per non ibernarsi al tavolo per rendersi conto quasi subito che anche questo parco regala la compagnia di molti scoiattoli. Che chi cerca di avvicinarli per coccolarli al meglio…
… e chi invece cerca di conficcargli un legno a forma di spiedo per trasformarlo in ottima pietanza.
La parte più divertenti di questi incontri animaleschi è sempre avvicinarli per dargli qualcosa da mangiare. Questa volta la fortuna è stata davvero benevola perché si è potuto dare del cibo al grande scoiattolo obeso ed anche un po’ bastardo del parco…
Gaia, sdraiata comodamente su diverse deiezioni canine, può osservare con estrema intelligenza il tutto.
Alle 15 si abbandona il quartiere di Greenwich per spostarsi verso il centro ed andare a vedere la galleria di Ledenhall market, ambientazione di alcune scene di Harry Potter. Essendo festa, il luogo risulta totalmente deserto e quindi interessante come un’operazione di fistole anali.
Anche oggi ci si rivede con Laura che, suo malgrado, può così unirsi per andare allo Sky Garden, luogo davvero particolare sulla cima di uno dei grattacieli più alti di Londra. Demenza gratuita cade a pioggia su tutta la città…
I giri di oggi terminano così ed arriva il momento di tornare verso casa ad Ilford, salutare definitivamente Laura che probabilmente ringrazierà di dover tornare a lavoro, andare a fare la spesa e correre come invasati per prendere un autobus per tornare indietro. Incredibilmente i soli Tomma, Daddy e Yobby vengono lasciati a piedi perché ci sono già troppi passeggini a bordo: in seguito a ciò, la blasfemia di Tomma appare tanto fantasiosa quanto giusta e comprensibile.
A casa ci si arriva comunque e si cominciano subito i preparativi per la cena nei due appartamenti.
Stasera, come piatto principale ci si butta sulla cucina etnica: Gaia sceglie un ottimo sushi fatto con rifiuti tossici giapponesi di Fukushima tenuti insieme da squisite alghe del Tamigi.
Tomma invece un piatto indiano fatto di riso avanzato dai tempi della dominazione inglese in India e gamberetti pescati nel Gange.
Molto meglio allora buttarsi sul dolce, ancora meglio se ingurgitato tutto intero tipo struzzo privo di neurone alcuno.
Anche Pino e Ale, intenti in una difficile programmazione di domani che si protrarrà fino al mattino seguente, si buttano su un leggerissimo dolce completamente fatto da crema al burro, dalla consistenza di stucco per intonaco e grassi a sufficienza per fermare il sangue nelle vene.
Mentre tutti si rintanano uno ad uno nei propri giacigli per la notte, due individui fanno eccezione. Da un lato c’è Gaia, davvero presissima a fare compiti di spagnolo.
E dall’altra c’è Tomma, pronto a scrivere un altro ignobile capitolo di memorie di viaggio di cui nessuno sente il bisogno, che si prepara ad affrontare le ore seguenti con dolci ipercalorici e latte ghiacciato che potranno avere solamente un ovvio risultato: la notte passata sul gabinetto patendo dolori inenarrabili.
Da: | Londra |
A: | Londra |
Itinerario | |
Posti: | Emirates Air Line
Greenwich Foot Tunnel Greenwich Park Ledenhall Market Sky Garden |
Notte: | Ilford Apartments |
Temperatura: | min 8 max 12 |
Meteo: |
Nuvoloso |
Note: |