Da: | Phuket |
A: | Phuket |
Km parziali: | 60 |
Km totali: | 1737 (in auto in Thailandia) |
Posti: | Ya Nui |
Notte: | Vivi Bungalow Resort |
Temperatura: | min 28 max 33 |
Meteo: | Sereno |
Note: | La salute migliora… più o meno |
Ormai anche quando si può dormire un po’ di più, il gruppo si sveglia molto presto, chiaro sintomo del fatto che ormai gli organismi sono fuori controllo totale. Il risveglio di stamattina porta con sé però una lieta novella: Yobby e Gaia sono sopravvissute alla nottata! Un po’ cadaveriche, ma sembrano in netta ripresa!
Nonostante il netto miglioramento, per la mattinata si decide di sfruttare la piscina fronte stanza per rilassarsi e recuperare ulteriori preziose forze.
Tomma decide invece di partire in esplorazione dei dintorni selvaggi dell’isola: come un novello Indiano Jones, si avventura tra le spiagge e foreste tropicali. Purtroppo il suo epico giro durerà solo 15 minuti: alla prima fermata, sceso dalla macchina il tremendo demente decide di abortire immediatamente causa sudore incontrollato. La temperatura decisamente elevata suggerisce di raggiungere immediatamente il resto della famiglia in piscina.
Anche qui in Thailandia, l’otaria ha modo di farsi conoscere. Il resto della famiglia si rintana in stanza per la vergogna.
Arrivata l’ora del pranzo, si consuma un pasto che metterebbe tristezza anche al reparto di geriatria dell’ospedale.
Per fortuna si corre ai ripari con il dolce con ingredienti talmente inquietanti che solamente uno xenofobo sadico e sanguinario potrebbe pensare di mettere insieme.
Al pomeriggio si è unitamente decisi: dopo un giro veloce al luogo di perdizione per antonomasia Patong (degno di num. 0 foto scattate!), si va al mare alla bella spiaggia di Ya Nui per un bagno in mare e una bella cottura al sole.
Se possibile ora il sole picchia ancora di più, tanto da completare la totale esfoliazione ed esportazione di diversi strati della pelle di Tomma per ustioni di 3o grado. Verrà quindi assimilato al maiale alla griglia degli infiniti banchetti di street food, infilzato tramite spiedo e venduto come prodotto di terza scelta.
In attesa della fine cottura dell’indicibile cazzone avariato, il resto del gruppo si gode il tramonto che nel frattempo giunge.
Si fa ritorno alla base: visto il caldo ancora elevato, alla vista della piscina quasi tutti si buttano in piscina senza neppure premurarsi di spogliarsi e togliersi lo zaino.
La parte critica del virus sembra ormai superata: l’appetito è tale infatti da procacciare cibo nel primo posto più vicino al resort dove stanno Gaia & co.: per fortuna si tratta di una pizzeria e non di un locale russo specializzato in vodka artigianale.
Anche il penultimo giorno termina, ma la vera notizia è che allo stato attuale tutti i componenti sembrano riuscire ad arrivare a fine vacanza… anche se tutti in condizioni orrendamente pietose!