Da: | Sukhothai |
A: | Phayao |
Km parziali: | 311 |
Km totali: | 838 (in auto in Thailandia) |
Posti: | Sukhothai, Wat Suthon |
Notte: | The Cozy Nest |
Temperatura: | min 25 max 32 |
Meteo: | Sereno, coperto |
Note: |
Ormai il viaggio in giro per la Thailandia non fa sconti: per chi si immaginava una luna di miele all’insegna del relax totale e della tranquillità, non si può essere sbagliato di meno! Anche oggi sveglia marziale a calci nel sedere per fare alzare i giovani indisciplinati. Per convincere il più piccolo del gruppo ad alzarsi più velocemente possibile, si porta prima di colazione a dare da mangiare ai simpatici pesciolini presenti nello stagno dell’albergo: dei famelici piranha che divorano qualunque cosa, compreso un povero inserviente caduto accidentalmente in acqua.
Si può quindi andare a fare scempi orribili a colazione: Daddy si da alla frutta…
… e mentre Gaia beve il suo caffellatte come se fosse un consommé…
… Yobby si butta come al suo solito su tutti gli alimenti. Tomma dal canto suo, avendo negato con tutte le forze di andare oltre i pankake con il miele, a sorpresa si presenta a tavola con un bel piatto di versure saltate in padella, pollo con verdure e anacardi e riso in quantità.
Finiti tutti gli alimenti presenti sui banchi della colazione (compreso quello che si trova nei piatti degli altri commensali), si può lasciare l’albergo e partire in macchina verso il parco storico di Sukhotai, distante solo un paio di km. Anche se è superfluo dirlo, parcheggio di culo e ingresso a scrocco causa festività sono ormai una tradizione consolidata. Per girare nel parco, vengono noleggiate delle biciclette all’avanguardia assoluta, residuati bellici usate come trincee mobili contro l’invasione giapponese della seconda guerra mondiale. Ma il gruppo, totalmente inconscio, appare comunque contento.
Il parco è davvero meraviglioso…
… girarlo in bici è davvero una pacchia! Basta uno sguardo alla cartina da parte dell’espertissimo navigatore del gruppo…
… che in men che non si dica si raggiungono tutti i templi da visitare.
Solo un sito di interesse risulta un po’ più distante, ma Gaia, Yobby e Daddy non si lasciano scoraggiare e partono decisi per il tour de Thalandia.
Forse l’unico meno convinto del proprio mezzo è Tomma, dato che la bicicletta produce rumori tali da essere certi che da un momento all’altro il biciclo antesignano si sbricioli da sotto il culo. Nonostante questo piccolo problema (quantomeno non frega assolutamente a nessuno se non al disgraziato vittima del mezzo in gestione), si arriva alla fine del tappone dolomitico e tutta questa fatica merita un bel gelato: date le condizioni al contorno, una certezza di guaio intestinale.
Dopo il gelato, prima di risalire in bicicletta, ci si rammenta casualmente che si è venuti in quel posto per vedere qualcosa!
Riportare le bici alla base, prima di risalire in macchina per macinare chilometri su chilometri, viene un’idea assolutamente geniale: visto che il gelato non ha sortito le nefandezze immaginate, perché non passare direttamente a bibitoni ghiacciati a tal punto da riuscire a interrompere per un po’ di tempo il riscaldamento globale?
Mentre lo stomaco di Yobby, Gaia e Tomma passa dai circa 37°C agli 0°C in pochi attimi, si parte. Per alleviare la situazione, si cerca di riempire lo stomaco con alimenti sani, perfettamente bilanciati e consigliata dall’unione internazionale dei medici addetti all’obitorio.
Il fatto che Daddy finalmente cada svenuto a dormire in realtà è una gioia assolutamente effimera, dato che si sveglia immediatamente a causa di una fermata ad un punto panoramico, tra l’altro il più inutile di tutta l’Indocina intera.
I km scorrono sotto le ruote dell’enorme mezzo di trasporto ed il tempo a disposizione permette di fare letture di approfondimento sulle marce automatiche dell’auto… ovviamente completamente in thailandese.
Il paesaggio cambia, la pianura fa spazio a rigogliose colline e le strade si fanno più tortuose e difficoltose fino ad incontrare un tempio tra i più tamarri ed appariscenti del culto buddhista.
Pochi minuti per sgranchirsi le articolazioni e si riparte. Chi invece le articolazioni pare averle perdute irrimediabilmente, pare essere il personaggio incrociato ad un semaforo, presentando una buffa postura che provoca immenso dolore solo a guardarla.
L’ultima sosta per far benzina fa perdere ulteriore tempo sulla tabella di marcia.
Tomma, che all’idea di arrivare tardi sulla tabella di marcia, viene semplicemente un embolo, per caricarsi di energia, decide di doparsi e procurarsi delle lesioni dentali permanenti.
Così tra un tratto polveroso e l’altro…
… si giunge a destinazione sulla paulde di Phayao. Mentre quasi tutti si vanno a rilassare in una stanza grande come un campo di calcio…
… Tomma si riscopre di nuovo centometrista e, con scatto alla Bolt, oltre che procurarsi plurime lesioni muscolari e tendinose, riesce ad arrivare in tempo per immortalare il tramonto.
Il gruppo poco dopo si ricompatta per fare un giro tutti insieme e andare a cenare. La prima sosta prevede un antipasto alle bancarelle del posto con patatine fritte e strani oggetti fritti su cui tutti hanno fantasticato il reale contenuto, che poi si è dimostrato essere incredibilmente pollo.
Phayao è davvero un paese piacevole e vivo che permette di vedere anche spettacoli di luci ed acqua.
Individuato il ristorante per la cena, ci si butta immediatamente come alcolizzati in crisi di astinenza su un’enorme bottiglia di Singha, ormai decretata bevanda ufficiale del viaggio.
La cena fila liscia e con quantità di cibo imbarazzante; Gaia e Yobby si saziano con copiose dosi di riso e noodles. Tomma che, al momento di ordinare ha espressamente chiesto se il piatto indicato fosse poco piccante (i giorni di piatti piccantissimi cominciano infatti a dare i risultati temuti), viene rassicurato dalla cameriera che serve al povero malcapitato una vasca tonda di zuppa bollente.
Già la temperatura pare avvicinarsi di molto alla fusione del nucleo, in più Tomma dovrebbe forse aver capito che il pochino piccante per una cameriera thailandese, risulta essere piccante da decesso delle papille gustative per un cliente italiano. Il demente si scioglie così annientato e carbonizzato dall’interno.
Dopo il ristornate, non può mancare un’ultima sosta al mitico 7 eleven (compagno di avventure e ancora di salvezza alimentare in Norvegia) per comprare qualche altra schifezza da aggiungere a tutte quelle assimilate durante la giornata.
Tutti fanno ritorno in stanza per andare a dormire… o quasi! Si perdono infatti le tracce di Tomma che verrà individuato parecchie ore dopo sulla riva della palude, intento a prosciugarla definitivamente per mitigare la devastazione alle papille gustative…