Da: | Livigno |
A: | Livigno |
Km parziali: | 63 |
Km totali: | 1197 |
Posti: | Passo Bernina, ghiacciaio Morteratsch |
Notte: | Livigno |
Temperatura: | 9 – 22 |
Meteo: | Sereno |
Note: |
Il buongiorno anche oggi si vede dal mattino… e soprattutto da Tomma che vaga assonnato e barcollante per il paese per raggiungere la pasticceria nonostante i 9°C del primo mattino.
Nonostante tutte le difficoltà, le brioches sono raggiunte ed il resto della famiglia può salvaguardare la propria esistenza evitando di morire di fame.
Oggi finalmente si decide di tentare l’espatrio in terra elvetica per andare a sciogliere ad alitate il ghiacciaio del Morteratsch, nome assolutamente impronunciabile.
Per la grande occasione, per cercare di evitare di essere arrestato dalla poco comprensiva e maledetta polizia svizzera, Tomma decide di cambiare finalmente la lampadina anabbagliante della macchina, bruciata probabilmente dagli anni ’90.
Con l’arrivo di Paolo e Antonella il gruppo è al completo ed in poco tempo si supera la frontiera e si arriva all’inizio del percorso che porta al ghiacciaio. Dato il sole intenso e la capigliatura poco protettiva, Tomma cerca di porre rimedio con risultati a dir poco pietosi.
Un po’ di bestiame regala il brio per affrontare il percorso… e soprattutto un po’ di olezzo capace di demolire tutti i ricettori olfattivi.
Esauriti i convenevoli con le caprette locali, si è tutti pronti a partire con le proprie articolazioni artritiche e muscolature atrofizzate.
I 3 piccoli mostri invece sono pronti in rampa di lancio, pronti probabilmente per essere scagliati a quel paese dai genitori.
Il ghiacciaio inizialmente sembra davvero molto distante, ma la distanza viene colmata di buon ritmo, nonostante le chiare menomazioni fisiche.
Il morale del gruppo si mantiene alto con atti di vandalismo gratuiti, atti a smontare sistematicamente tutta la segnaletica escursionistica.
Tomma invece si sente pienamente parte della natura e non perde occasione per godere del profumo di tutti i fiorellini che gli si pongono davanti, con la tipica intelligenza che lo contraddistingue.
Nonostante atti vandalistici e dementi, si riesce ad arrivare a destinazione…
… e soprattutto si può cominciare a mangiare, ignorando completamente l’ambiente in cui si è immersi, preferendo di gran lunga i panini.
Dopopranzo l’avventura non finisce lì, perché mancano ancora poche centinaia di metri per arrivare a mettere le proprie manacce sul ghiaccio, cercando di scioglierne la maggiore quantità possibile, alla faccia dei maledetti odiati elvetici. Basta quindi superare un ponte ignobilmente traballante…
… e percorrere l’ultima tratto di pietraia per festeggiare la metà conquistata.
Compiuti i peggior scempi ai danni del ghiacciato, si torna indietro alla macchina e fare ritorno a casa in territorio italiano, riuscendo ad incrociare finalmente il trenino rosso a cavallo tra il lago nero e quello bianco del passo Bernina
Il pomeriggio vola via così tra un bidone di caffè consumato a testa ed un dovuto salto al supermercato per comprare beni di primissima necessità per superare la serata.
Come premio per l’attività fisica di giornata, si decide saggiamente di reintegrare almeno ti triplo delle calorie consumate, finendo la polenta avanzata del giorno prima, compattata in un serbatoio ciclopico ed impreziosito da qualunque resto alimentare trovato in casa, da formaggi e salumi alla bratta del caffè affogando il tutto con l’onnipresente bombardino.
A proposito di bombardino, naturalmente la giornata termina con il solito consumo smisurato di liquore che avvicina sempre di più il fegato di Pino e Tomma al collasso funzionale.