Da: | Vigo di Fassa |
A: | Vigo di Fassa |
Km parziali: | 29 |
Km totali: | 870 |
Posti: | Le Cune, Rifugio Malga Bocche |
Notte: | Vigo di Fassa |
Temperatura: | 11 – 17 |
Meteo: | Nuvoloso |
Note: |
Il risveglio solitamente è sinonimo di brioche sbranate e fiumi di caffèlatte ingurgitati, ma oggi le grandi operazioni alimentari sono rallentate drammaticamente dalla lettura del blog della sera prima. Resta così il solo Tomma a compiere razzie in cucina…
L’appuntamento di oggi con i Ferrero (ormai coinvolti senza ritegno nella demenza vacanziera) è ai piedi delle funivie per l’alpe Lusia che conducono in men che non si dica ai 2200 metri di Le Cune.
Il riscaldamento per il lungo itinerario odierno prevede scivolate a volontà…
… ed anche un po’ di altalena sincronizzata con il compagno di casini Andrea.
Si parte all’insegna dell’ottimismo, che alla lunga non verrà minimamente ripagato, lasciando segni indelebili nel fisico di tutti i camminatori.
Dopo poche centinaia di metri dalla partenza la strada sembra sparire nel nulla… preludio ad una discesa insensata che sembra più un muro da affrontare in cordata. Peccato che il ritorno sia la stessa strada dell’andata e che il discesone dovrà essere ripercorso al contrario…
Al termine della rotolata giù per la discesa, l’umore è comunque alto e Davide prende la fuga per andare in testa al plotone.
Tutto questo esercizio (anche il nano ha voluto provare l’ebbrezza di discendere il muro) mette fame, ma per fortuna il rifornimento di tappa arriva puntuale a dare energie nuove.
A metà itinerario un malcapitato gregge di pecore ha la malsana sfortuna di incrociare la strada di Yobby e Davide: i 2 non ci pensano 2 volte e si gettano alla rincorsa dei poveri animali gridando come scozzesi invasati assetati di sangue in un attacco capitanato da Braveheart.
Davide nel mentre si addormenta e lascerebbe via libera per un repentino cambio di andatura ma la rincorsa al rifugio di fine percorso viene miseramente funestata da Andrea che per oggi decide di intraprendere una lotta personale contro le proprie scarpe, perdendo miseramente in confronto con i lacci che regolarmente si slacciano ogni 10 metri.
Al superamento del guinness di primati nella disciplina delle scarpe slacciate, Stefano minaccia il figlio di una morte immediata e violentissima.
Nonostante tutto, dopo 2 ore e mezza di camminata, i primi asinelli preludono alla fine dell’itinerario. L’asinello ne approfitta per fare un selfie con Yobby.
Anche qui a Malga Bocche il paesaggio verso le Pale di San Martino è da togliere il fiato…
… ma altrettanto al solito tutto il gruppo decide di fregarsene senza pietà, in vista di un lautissimo pranzo.
Durante il pranzo c’è anche modo di fare un tributo storico al mitico e irraggiungibile wusterone norvegese…
… e anche di proseguire nella personale campagna di Yobby e Ornella di devastare definitivamente il proprio fegato con cascate di alcol.
Famelici come leoni della savana, gli asinelli nel mentre partono all’attacco di carne fresca e cicciottella, rappresentati nella fattispecie dal panzone poco buontempone Tomma, che tenta disperatamente di salvarsi, offrendo Davide come sacrificio all’dell’animale.
Per fortuna Davide, molto più saggio e lungimirante del padre, riesce a trovare una soluzione alternativa.
Ormai non c’è che il tempo di appesantirsi ulteriormente per il ritorno con un dolce di una pesantezza tale da poter affondare un translatantico.
Il rientro scorre veloce raccogliendo frutta salutare per mascherare pietosamente l’appena avvenuto disastro calorico del pranzo.
Il gruppo unito e soprattutto incurante macina alla grande gran parte del percorso del rientro, almeno fino al salitone mortale. La pendenza con valori che superano i 90° colmano con distanza minima 250 metri di dislivello che stroncano la voglia di vivere di tutti i componenti della spedizione.
Al termine della salita, purtroppo, l’infarto ed il collasso di tutti gli organi interni sono assolutamente inevitabili. Uno ad uno decedono pietosamente tutti…
Tutta questa fatica giustifica senza mezzi termini il consumo di un bidone alcolico sotto forma di calimero. E’ in questo momento che si subisce una delusione infinita: Ornella su cui si appoggiano tutte le speranze degli alcolizzati cronici di tutto il mondo, prende una banalissima cioccolata calda.
Si conclude la discesa e si torna alla macchina, dove Davide può finalmente dare fondo al risultato della sua sudatissima raccolta pomeridiana, ovviamente sporcando di indelebile fragolina di bosco tutti gli interni della macchina.
Anche Yobby decide di godersi un immeritatissimo antipasto… manco a dirlo con il suo amato speck!
Anche la difficile e faticosa giornata di oggi volge al termine e per premiarsi ci si regala un’ultima pizza tutti in compagnia, dando ancora una volta lustro delle proprie orribili abitudini alimentari.
E’ tempo di salutare i Ferrere, prodi ed alcolizzati compagni di scorribande in val di Fassa: da domani comincerà una nuova avventura con nuovi (nuovi si fa per dire) protagonisti che arriveranno a dare manforte alla deficienza cronica di Tomma, Yobby e Davide.