La strada UT-12!

Da: Bryce Canyon
A: Moab
Km parziali: 489
Km totali: 2636
Posti: Scenic byway UT-12
Grand Staircase Escalante
Capitol Reef
Goblin Valley
Notte: Moab Valley RV Resort
Temperatura: 11°C – 35°C
Meteo: Tempo metereologico
Note: Ma che cazzo ne so!

La notte al freddo del Bryce passa davvero bene avvolti nei sacchi a pelo, mentre fuori la tenda piove. Al risveglio delle 6.30 il tempo volge al bello, ma ovviamente la tenda è coperta di acqua. Senza pietà si accartoccia e si infila in macchina. Gaia, tendente all’addormentato andante, anche lei viene accartocciata ed infilata in macchina con la sua colazione.

Ormai si libera la piazzola in tempi da record… senza nemmeno perdere nemmeno un pezzo.

Dopo la colazione a suon di mini donuts stile Homer, si comincia a far strada verso Moab, meta di oggi a più di 450 km di distanza, per la maggior parte percorsi lungo la strada UT-12, che risulta essere davvero spettacolare fin dall’inizio, attraversando il Gran Staircase Escalante NM.

Arriva il momento del rifornimento ed un cambio in stile Ferrari  che permette anche di pulire i vetri, in modo così da capire dove sia la strada.

Si passa così in pochissimo tempo da paesaggi semidesertici

a strade dalla parvenza alpina che si inerpica fino a 3000 metri

dove un amico cornuto rincorre la demente-mobile per ricamarne la carrozzeria a dovere.

Anche qui, in un punto panoramico, una signora squadra Tomma e subito dopo chiede di quale parte del Texas provenga. Tomma senza battere ciglio, risponde “Sestry Town”, prima di risalire in macchina e ripartire sgommando.

Dopo tutta la fatica per affrontare i saliscendi della UT-12, si intravvede all’orizzonte una scritta “Subway” e un dito spunta dai sedili posteriori per indicare la retta via al guidatore che, manco a dirlo è sempre e solo Tomma. Al momento di ordinare i panini, Yobby e Gaia si scaraventano sulle commesse e cominciano a provare ad ordinare. Alla prima parola in lingua a loro totalmente sconosciuta si girano contemporaneamente verso Tomma (manco fosse un laureato alla Stanford) che perde il controllo nel tentativo di rispondere a 2 inservienti diverse. Ma alla fine, c’è il lieto fine e ci si può ingozzare tutti insieme…

Inebriati dal panino all’avocado, si risale in auto e si raggiunge il parco nazionale del Capitol Reef.

Qui, dopo lo sterrato quotidiano che conduce al primo Gooseneck del viaggio, si testano le vertigini dei fotografi.

Una volta arrivati a Fruita, unico centro con qualche umano presente, si possono ammirare il petroglifi, che tutti apprezzano con estremo piacere.

Soddisfatti della dose di cultura quotidiana che ha saturato i 3 cervelli vuoti , ci si butta nel deserto. Anche qui, come per il resto della giornata, la temperatura supera di poco i 30°C, facendo commuovere tutti e 3 che si aspettavano temperature molto più proibitive da queste parti.

Yobby, con la scusa di cercare nuove prospettive, può così dare fondo alla propria cultura islamica pregando verso La Mecca.

Tomma, alla sua 22 urinata odierna, trova in questo spazio un posticino molto riservato per espletare i suoi bisogni.

Nel secondo paese incontrato in 300 km, Gaia alla ricerca di nuovi amichetti a 4 zampe, viene purtroppo ferocemente attaccata senza pietà dalla bestia locale.

Medicate le chiappe doloranti della più piccola dal gruppo, si arriva all’ultima tappa intermedia della giornata: la Goblin Valley. Yobby si butta subito alla ricerca della casa del Grande Puffo.

Invece, poco più lontano Gaia sceglie premurosamente il fungo da portare al nonno e, allo stesso tempo, sfidarlo a trovarne uno più grosso.

A questo punto non resta che divorare l’ultimo tratto di strada e raggiungere Moab ed il campeggio che questa volta non è all’interno di un parco nazionale ed un po’ diverso quindi da tutti gli altri già visitati. In 3.25 minuti netti la tenda è pronta!

Dopo una lunga giornata del genere, arriva il momento di una pucciatina in piscina per il relax meritato

Anche se non tutti forse possono dire di riuscire a rilassarsi completamente

La ricerca del cibo serale passa da un tentativo di Yobby di mangiare per l’ennesimo pasto dei panini con in farcitura per altro molto modesta,

mentre Tomma si sarebbe già scelto la bistecchina da fare alla griglia.

Alla fine però, si compie di nuovo l’errore del banco insalate fai da te, dove si comprime in una ciotola ogni tipo di alimento presente in tutto il supermercato.

Gaia invece, si esalta in modo incontrollato per una pasta americana un pochino scotta cementata con ottimo formaggio arancione, asserendo pure di non aver mangiato mai nulla di più buono.

Così, con una bottiglietta di pepsi alla ciliegia ed una bevanda dal gusto assolutamente sconosciuto anche ai produttori, ci si può sedere a tavola

godendo del tramonto sulle rocce rosse che circondano il campeggio.

Stasera tutti a letto presto… domani alzataccia per andare a vedere l’alba al Mesa Arch.

Tutti… tranne il solito uno…

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