Ormai le giornate cominciano tutte allo stesso moto: il leitmotiv consta in un risveglio al mattino presto causa cervicali da anziano precoce senza speranza, uno sguardo fuori dalla finestra per vedere il tempo (sempre in imbilico tra lo schifoso e l’orrendo) e conseguenti plurime bestemmie senza ritegno.
Unendosi in concilio supremo impegnando i pochi neuroni a disposizione si cerca sempre un modo per scampare il brutto tempo e riuscire a combinare qualcosa… ed oggi la destinazione sarà il Pejo kinderland, un parco giochi a più di 2000 m di altitudine, sfidando ed andando letteralmente in braccio al maltempo.
Prima di uscire, bisogna perfezionare la difficilissima preparazione delle vettovaglie, che la Ale riesce a completare non senza incasinarsi a morte.
Appena usciti di casa ci si rende conto che salire a 2000 metri oggi potrebbe non essere una gran furbata: in cima alle montagne di notte ha nevicato.
Da buoni cerebrolesi il programma non viene cambiato: si viaggia imperterriti verso il Pejo Kinderland.
Una volta arrivati in alta quota però la testardaggine viene premiata: la temperatura non è così glaciale (anche se naturalmente gli 8 gradi causeranno bronchiti varie) e la leggera pioggia che si alterna a momenti di calma non impedisce di godersi il parco di alta montagna.
Ognuno si dedica alla attività che viene meglio: che chi fa giochi ingegneristici con l’acqua…
… e chi si ingozza come un maiale con disordini alimentari degni del dott. Nowzaradan.
Se salendo in funivia sembrava essere un azzardo, il gruppo di spostati mentali decide di effettuare il ritorno al paese (6.5 km per 600 metri di dislivello) a piedi, sfidando meteo e articolazioni vecchie e cigolanti.
Prima di partire, bisogna attendere che smetta di piovere riparandosi sotto i giochi al coperto… questo già non è molto di buon auspicio.
Dopo poco la pioggia per fortuna si placa ed il gruppo può cominciare a rotolare indegnamente a valle.
Il percorso si presenta talmente interessante dal punto paesaggistico…
… che naturalmente la pioggia deve tornare a fare capolino, costringendo il gruppo ad un riparo di fortuna, dove monsignor Tomassini può enunciare irripetibili parole.
Il sermone miscredente fortunatamente ha sortito l’effetto voluto e la pioggia si ferma definitivamente, permettendo al gruppo di continuare il percorso.
La stanchezza comincia a prendere il sopravvento trasformandosi spesso nella demenza tipica del genitore.
L’ultima parte della discesa spezza rotule regala altre inaspettate gioie: dal raccolto di primizie procurato con ustioni da contatto con ortiche…
… al ormai solito arcobaleno di circostanza…
… fino ad arrivare al vero clou della giornata: finalmente Yobby incontra da vicino un po’ di bestiame!
Nel tardo pomeriggio il gruppo ormai stanco e allo sbando fisico inizia a pensare che mai e poi mai riuscirà a ritrovare la via del ritorno. Solamente il tele-telescopio di Tomma riesce a scorgere in lontananza la macchina dei Panetta, che langue solitaria nel parcheggio della funivia a testimonianza del fatto che ormai si rimane i soli abelinati sulla montagna.
Lasciando abbandonare i proprio corpi giù dal baratro, si riesce a raggiungere il proprio mezzo di locomozione, festeggiando con i peggiori alimenti ritrovati in paese.
Il rientro è veloce e come sempre la cena è la dimostrazione di come gli esseri umani possano trasformare in silos il proprio corpo.
La giornata termina con una amichevolissima partita a Fifa sulla Swich, che in men che non si dica si trasformerà in una inqualificabile rissa tra figli e genitori.
Da: | Passo del Tonale |
A: | Passo del Tonale |
Km parziali: | 0 (50 km a scrocco) |
Km totali: | 324 |
Posti: | Pejo Kinderland Lago e cascate Covel |
Notte: | Torre E6 (app. 63) |
Temperatura: | Min 8 Max 14 |
Meteo: | Nuvoloso, Pioggia |
Note: |