La breve avventura purtroppo volge rapidamente al termine, ma l’umore della truppa resta alto, nonostante le facce particolarmente cartonate per le inutili fatiche fotografiche notturne.
Dopo aver depredato l’albergo di ogni derrata alimentare presente, si va leggermente appesantiti al lago di Braies per una rilassane mattinata dedicata a fotografare la splendida natura del posto, trucidando le orde di turisti che restano in mezzo ai piedi unendo così l’utile al dilettevole.
Lo spirito del fotografo guerriero questa volta è tradito da espressioni ebeti che celano scatole craniche apparentemente vuote.
Per trascorrere la mattinata con più allegria gli allegri fotominchioni si dilettano anche nella ricerca di punti di vista particolari, possibilmente cercando di scagliare tutta la propria attrezzatura fotografica nel lago.
Una delle costanti di questa avventura nelle Dolomiti di 3 giorni è stata la totale avversità di Panaz per il caffè… che si palesava regolarmente con odio e contrarietà ai 40 caffè giornalieri di Doc, Fabrero e Tomma.
A metà mattinata i 3 drogati in perenne astinenza di caffeina indirizzano subdolamente Panaz in una improbabile e disperata maratona per fare il giro del lago (missione impossibile per il poco tempo a disposizione), approfittando così della sua assenza… ma sempre con un pensiero affettuoso per il compagno ormai disperso per sentieri interrotti e franati.
L’ora della partenza per tornare all’ovile a Genova arriva velocemente, ma c’è ancora il tempo di fare una bella foto ricordo (di quelle belle e intelligenti) di gruppo, almeno dei componenti sopravvissuti alla gita la lago.
Quando tutto ormai sembrava perduto, Panaz si presenta all’appuntamento per salire in macchina e partire verso casa.
Il programma è quello di cercare di fare il viaggio più velocemente possibile… ovviamente regolarmente disatteso poche centinaia di metri dalla partenza per impellenti ed ingestibili bisogni fisiologici e l’altrettanto impellente ed imperdibile bisogno di fare i coglionazzi per strada.
Ecco Panaz il minzionatore…
… ecco Tomma il burlone immortalare la scena…
… ecco Doc ancora più burlone immortalare Tomma che immortala Panaz…
… ovviamente il tutto completato da Fabrero, eletto capo burlone, che immortala Doc che immortala Tomma che immortala Panaz. Purtroppo la catena di burloni termina così e non ci sono ulteriori documenti a referto.
Stranamente la cavalcata verso Genova riprende con grande efficienza e senza intoppi: capitan Panaz punta la sua macchina dritta verso l’obiettivo finale, concedendo solo dopo plurime ore una veloce sosta pranzo solo nel momento in cui il resto del gruppo tremendamente affamato stava studiando come privarsi della propria guida scagliandola dalla macchina in corsa nella corsia di sorpasso.
Risaliti in auto c’è ancora il tempo di trovare un modo per arrotondare il proprio stipendio prima di riaffondare il piede sul pedale dell’acceleratore.
Riprese le redini della cavalcata, Panaz riconduce il resto del gruppo senza indugi fino alla destinazione finale, completando eroicamente quasi 1300 km completamente da solo, nonostante un incalzante Fabrero chiedesse un minuto si ed uno anche se per caso volesse il cambio.
Da: | Braies |
A: | Genova |
Posti: | Lago di Braies |
Notte: | Casa |
Temperatura: | min 15 max 33 |
Meteo: | Sereno |
Note: |