Da: | Livigno |
A: | Genova |
Km parziali: | 381 |
Km totali: | 1587 |
Posti: | Livigno centro |
Notte: | Casa |
Temperatura: | 12 – 24 |
Meteo: | Sereno, pioggia |
Note: |
Inevitabilmente, è arrivato il giorno in cui bisogna fare rientro a casa ed in casa si sbrigano gli ultimi preparativi tra la mestizia generale.
Dal canto suo Tomma non riesce a trovare attività migliore di sacrificarsi a consumare il bombardino avanzato per evitare problemi di quantità di alcolici alla frontiera in uscita da Livigno.
Si caricano le auto in men che non si dica compattando con impareggiabile ignoranza tutti i bagagli e si saluta la cordiale “vecchia”, ossia la padrona di casa non propriamente giovanissima. A questo punto lo sbrano è sufficientemente pronunciato e si può correre scompostamente a svaligiare la pasticcieria di ogni alimento… manco a dirlo l’operazione riesce con disarmante semplicità.
Dopo colazione si va in centro, dove Pino, con grandissimo spirito di sacrificio, sostituisce Tomma nella durissima impresa di finire il bombardino prima di partire per tornare a casa.
Diminuito il livello di sangue contenuto nel bombardino, si è pronti per andare in centro a fare l’ultimo giro, una vera tentazione per spendere gli ultimi soldi alla ricerca di occasioni irripetibili di oggetti totalmente inutili.
Il primo ad essere soddisfatto è Simone: dopo che negli ultimi giorni l’unica parola pronunciata sia stata “skateboard”, a Pino e Ale balena brillantemente nella mente che il desiderio del proprio figlio sia nientepopodimeno che… uno skateboard.
Nel mentre Davide da sfogo alla propria creatività al tavolo dei lego. Tomma, con la scusa di aiutare il figlio, conquista una postazione malmenando un povero bimbo di neanche 4 anni e millantando di essere un grande artista della costruzione e addirittura di avere una laurea in ingegneria…
E’ metà mattinata ma la fame non guarda in faccia a nessuno: Davide si lascia così andare a un limitato antipastino a base di mega paninazzo più grande di lui.
Se molti del gruppo trovano soddisfazione negli acquisti, per Tomma si evidenzia una vera e propria tragedia esistenziale: dopo maggio, anche ad agosto non riesce minimamente a fare alcun acquisto fotografico. Il fallimento totale non può che portare sconforto e lacrime amarissime.
Davide nel mentre socializza con le bestie del paese, che però risultano vagamente poco mobili e poco morbide al tatto…
Prima di pranzo, si abbandona il centro del paese ed i negozi tentatori per andare a tentare un giro a cavallo. Dopo le prove in pole position ci sono ovviamente i 3 piccoli mostri, pronti a condurre il povero equino sull’orlo del suicidio con ripetute angherie.
Durante la spasmodica attesa, Davide e Simone si improvvisano navigati fattori, creando polveroni e seminando allergie tra gli altri bambini.
Tra gli sbuffi di Pino e i vituperi di Tomma per i 45 minuti passati ad aspettare il proprio turno, ecco finalmente im momentodi salire sul cavallo (che a quest’ora sembra più utile come bistecche che come trasporto di piccoli umani). Simone nel frattempo preferisce alle 4 zampe le 4 ruote dello skate per tentare ancora di più il suicidio sul duro asfalto della ciclabile: restano quindi Sara e Davide gli intrepidi ad affrontare l’ira funesta di un equino vitale come le sagome di plastica incontrate in centro poco prima.
Dopo tanta attesa per pranzare, quando finalmente arriva il momento di mettere i panini sotto i denti, ecco il tempo mutare dal bello alla pioggia di un temporale estivo, così come cambiano gli sbuffi di Pino e i vituperi di Tomma in qualcosa di molto più colorito e indescrivibile.
Si riesce comunque a consumare il pranzo imperterriti ed affamati sotto l’acqua e riconquistare satolli il proprio abitacolo dove non può mancare un bel rabbocco di mezzo litro a testa di caffè, al fine di rendere squilibrato al punto giusto il pilota per il viaggio di ritorno.
Dopo il pieno di caffè, a Livigno non resta altro che riempire serbatoio, baule e soprattutto ogni orifizio possibile di benzina.
Passata la mattina a razzolare tra bestie vere e finte, appena partiti Davide sviene in stato comatoso per la festa in stile carnevale di Rio dei genitori che possono affrontare parte del viaggio con calma.
Il viaggio di ritorno, già colmo di mestizia di per sé, è reso ancora meno giulivo dalla pioggia incessante tanto quanto i brontolii di Pino e Tomma, dall’umore ormai irrecuperabile.
Passano così 3 ore e mezza prima che tutti i mostri siano svegli e dover fare una sosta in autogrill per farsi una bella urinata di gruppo sul prato di un’aiuola.
Minzionato a dovere, Davide e Simone possono socializzare con gli strani abitanti del posto.
Tomma, assetato più che mai e desideroso di rigenerarsi un poco dal lungo tragitto in auto, ordina un succo di frutta (che a dire il vero per colore assomiglia molto di più a prezioso bombardino) desiderato e sognato da ormai molti km ma, al momento di raggiungere l’agognato liquido, compie il tragico errore di distrarsi un momento. Il malefico Davide ingolla in una frazione di secondo tre quarti di bicchiere, culminando in un sonoro rutto di sfida e soprattutto scherno.
La vacanza dei Tomassini e Panetta (con il prezioso contributo dei collaboratori di demenza gratuita Stefano, Ornella, Andrea, Paola, Jerome, Sophie, Amelie, Paolo e Antonella) volge così al termine, tra tristezza, abbracci, ricordi di belle passeggiate in alta montagna e, naturalmente, tra le lagnanze e brontolii inarrestabili di Pino e Tomma.