Da: | Hamnøy |
A: | Hamnøy |
Km parziali: | 310 |
Km totali: | 1210 |
Posti: | Ramberg, Flakstad, Haukland, Uttakleiv, Unstad |
Notte: | Eliassen Rorbuer |
Temperatura: | -1 – 6 |
Meteo: | Sereno, neve |
Note: |
In questi giorni di permanenza alle Lofoten si è sentito molto narrare delle aurore boreali… chi le ha viste di qui e chi le ha viste di là… Tomma, durante la notte, invece di andare a dormire data l’immonda stanchezza, decide di stare sveglio a fare inutili foto notturne dalla finestra della propria rorbu, con la puerile e naturalmente vana speranza che un fascio di luce verde si palesi davanti al suo obiettivo.
Nonostante i vituperi della nottata del povero demente disilluso, il risveglio di oggi è davvero una soddisfazione e ripaga in parte della mancata aurora!
La giornata è bellissima e ci si prepara in fretta (ognuno a suo modo!) per uscire prima possibile.
Già alla prima sosta si approfitta del sole per cercare di scacciare un po’ di pallore cadaverico dalla faccia di Tomma, obbligandolo con la forza ad esporsi ai raggi solari.
La prima spiaggia della lunga serie che seguiranno nella giornata è quella di Flakstad, dove Gaia comincia a fare incetta di conchiglie senza alcun ritegno. Neppure quelle con abitante ancora vivo all’interno vengono risparmiate…
Nel mentre i due rompi belino certificati non perdono l’occasione per farsi trascinare via dalla marea insieme ai loro cavalletti.
Gaia intanto, sempre più bramosa di preziosissime conchiglie artiche, assolda anche suo fratello che viene obbligato con la forza a lavorare.
Splende il sole, la temperatura si scalda e gli umori sono assolutamente ottimi…
Alla ripartenza in macchina, Davide accenna una lamentela appena messo sul seggiolino, ma una volta gasato con i tubi di scarico della macchina, si convince a schiacciare un pisolino ed evitare altre discussioni.
Anche oggi, a causa del super mega cazzo di ponte di Pasqua qui in Norvegia, è tutto chiuso ed in particolar modo i supermercati, così per una volta ci si deve accontentare di saccheggiare una stazione di servizio.
Dopo aver visitato il paesino più triste dell’emisfero boreale (Mortsund, un nome un programma!), si torna a pranzare alla rorbu a Hamnøy, dove Gaia si da subito da fare.
Tomma tenta di nutrire il proprio corpo deperito, ma la presenza di Davide nelle vicinanze fa si che più di metà del sudatissimo wusterone venga pappato dalla piccola iena.
Lo stomaco pieno fa sbocciare nuovamente il sorriso di tutti!
Al momento di suddividere le faccende di casa odierni, come al solito il lavoro duro viene appioppato al più piccolo, che però, data la passione sfrenata per le aspirapolvere, assolve il compito nel migliore dei modi, lucidando pure il pavimento con le proprie chiappette.
Al momento di ripartire, la separazione di Davide dal suo amato utensile casalingo è una disperazione assoluta.
Si va subito alla spiaggia bianca di Ramberg, dove i programmi prevedono una rilassante sessione di abbronzatura spinta, non fosse che dopo pochi attimi l’arrivo, si scatena una vera e propria tormenta di neve.
Si decide allora di spostarsi di qualche km alla ricerca di tempo più clemente… Si arriva ad Uttakleiv, dove la strada presenta un pedaggio non presidiato e senza impedimenti a passare di ogni tipo, basato su sfrenato ottimismo: chiunque voglia passare, deve pagare 20 corone infilandoli di proprio sponte in una cassettina arrugginita. Un sistema del genere in Italia non solo non funzionerebbe, ma verrebbe deriso anche dai bambini delle elementari… qui in Norvegia invece pare essere consolidato. Quindi non resta altro che pagare nello scetticismo assoluto.
Per la cifra di 20 corone, con grande sorpresa ed una puntina piccola di fastidio, si è potuti percorrere ben 250 metri in una strada tutta buche… praticamente con un prezzo per km che rasenta il prezzo dell’oro. Bisogna assolutamente consolarsi con un alimento base per la sopravvivenza del tamarro italiano in Norvegia: le patatine ricoperte di cioccolato!
Il tempo qui ad Uttakleiv, utilizzando un termine scientifico, fa veramente vomitare e ci si chiede cosa cavolo fotografino i due depistati mentali!
Tomma, per dare ottimismo alla carovana e giustificare la spesa del pedaggio, comincia a delirare ipotizzando una a dir poco demenziale previsione di apertura del cielo per scorgere così panorami fiabeschi che sarebbero momentaneamente celati dalle nuvole. Per farlo smettere, si dovrà tramortire per trascinarlo alla vicina spiaggia di Haukland, dove Gaia riprende a rastrellare le sue amate conchiglie.
L’ultima destinazione della giornata è la spiaggia dei surfisti di Unstad, che si raggiunge in tempo breve grazie come sempre ad una guida stile rally. Qui il tempo è più clemente, perlomeno non nevica. Davidino decide che è il momento di papparsi la cena e lordare così tutti gli interni della macchina a noleggio, incastrando cibo anche nelle alette parasole.
Basta un giretto in spiaggia con il sole che tramonta per digerire per bene la cena e farsi riconoscere come un Tomassini tramite un rutto clamoroso.
La convinzione che questa spiaggia fosse “dei surfisti” sembrava un po’ una leggenda metropolitana e credere che anche in mesi freddi si presentassero malati di mente per cavalcare le onde era una cosa impossibile da credere… eppure… lasciando tutti a bocca aperta se ne presentano una decina, tranquilli come se fosse la cosa più normale del mondo surfare oltre il circolo polare artico ad aprile con zero gradi e nevicate a contorno.
Il tramonto è servito e non resta che mettere la firma su una delle serate migliori del viaggio.
Arriva la notte e il ritorno verso casa regala un paesaggio candido di neve… ed una strada totalmente ghiacciata.
Tomma, ormai senza più nessun segnale di presenza cerebrale, ne approfitta in traversando più volte la macchina sulle lastre di ghiaccio.
Nonostante la guida del mentecatto, si arriva a casa e si può gustare una bella pizza norvegese surgelata, costata la sciocchezza di 80 corone… solo 10€!
La cena finisce tardi e come al solito tutti si rintanano, lasciando il solito Tomma al suo nefando destino. Verso mezzanotte Tomma, decide di uscire a fissare il cielo nella speranza di avvistare aurore… o in alternativa di essere preso dagli alieni. Non scorge nulla in cielo… ne aurore ne alieni.
Incrocia quindi degli italiani (i primi della vacanza):
Italiani: “Ciao!”
Tomma: “Ciao!”
I: “Hai visto che bella aurora stasera?”
T: “Dove per dio… DOVE???”
I: “Esattamente qui, guarda che bella!”
T: “Non mi fai ridere per un cazzo, ora ti butto in mare, ti pesco e pulisco le interiora come un merluzzo e ti appendo alla rastrelliera come uno stoccafisso!”
I: “Fidati grande cazzone, vai a prendere la macchina fotografica e fai qualche foto!”