Dopo giorni di tremendo clima africano durante i quali ci si è sciolti come un formaggio raclette sulla piastra, l’idea di partire e passare 2 settimane qualche migliaio di km più a nord in Scandinavia è a dir poco commovente. Il gruppo infatti è motivatissimo ed alle 5.30 è già sveglio (o quasi) e pronto per la partenza.
Si attraversa in modo deciso la ridente pianura Padana che regala, oltre a tonnellate di insetti spiaccicati sul vetro della macchina, anche un bel tramonto, preludio ad un’ulteriore giornata da forno.
Il gruppo vacanze danesi spinge deciso sull’acceleratore e niente e nessuno può fermare il delirio di Tomma alla guida, che non permette a nessuno la classica sosta in autogrill, nemmeno per una minzionatina piccola piccola: colazione al volo in macchina e via!
Così, in netto anticipo rispetto il previsto, si arriva al parcheggio di Orio al Serio, dove si possono scaricare i bagagli e gli ospiti indesiderati a bordo.
I 4 mentecatti raggiungono l’aeroporto felici e con la solita carica di (pochi) neuroni imbruttiti dalla demenza galoppante.
In aeroporto lo smisurato desiderio di brioche e cappuccino portano Tomma ad imbarcare i bagagli per un volo per Timbouctou e cercare di superare i controlli di polizia con un aspetto talmente inquietante dall’imporre un controllo per l’uso di stupefacenti. Constatato che non è tossicodipendenza ma semplice ed incurabile idiozia, permettono a Tomma di passare i controlli per andarsi finalmente ad abbandonare al diabete.
Terminata la seconda colazione, l’attesa per il volo diventa spasmodica…
… fino ad apprendere tra il vituperio comune che il volo è in ritardo.
Ingannare il tempo evitando la noia purtroppo aiuta il disastro alimentare.
Tra una blasfemia e l’altra arriva il momento di imbarcarsi con un ritardo di un’ora.
Nel volo non mancano di certo le occasioni per spappolarsi il fegato anche in alta quota.
L’arrivo all’aeroporto di Copenhagen nel primo pomeriggio regala una gradevole sorpresa: il fatto di aver progettato con il culo l’aerostazione implica infatti di percorrere l’equivalente di una maratona olimpica per recuperare i bagagli e la macchina a noleggio.
Tomma, Yobby, Gaia e Daddy accumulano altro ritardo sulla tabella di marcia, ma alla fine riescono ad impossessarsi della propria macchina per l’avventura on the road danese.
Dopo aver compattato i propri bagagli a mazzate evitando di abbandonare valigie qua e la, finalmente ci si mette in marcia…
Pronti, via… coda.
In più, le speranze di fresco vengono immediatamente distrutte: anche qui in Danimarca c’è una temperatura orribile di 32°C. Il caldo da chiaramente alla testa, portando ad acquisti compulsivi in autogrill.
La strada comunque scorre veloce e l’ultimo intoppo risulta l’attraversamento di un ponte a pagamento con una tariffa tale da costringere Tomma, da buon genovese, a scambiare un rene (tanto ormai compromesso) al posto dei soldi.
Si raggiunge l’hotel ad Odense e, dopo parecchi giri a vuoto, si constata una ostica difficoltà a trovare parcheggio. Mentre Tomma e Gaia scaricano ile valigie, è Yobby ad essere colta da embolo e prendere in mano la situazione, piazzando il veicolo in un posto impossibile, facendosi largo con la prepotenza dei paraurti da buona italiana.
La stanza è conquistata!
Visto il ritardo totale di circa un’ora e mezza, dopo una rilassante sosta di 2 minuti e mezzo, si parte per il giro in città.
Il giro per Odense dimostra che i danesi hanno uno strano concetto di costruzioni perfettamente dritte.
L’ora di cena arriva presto e si può lasciare il piccolo Daddy libero di procacciare la cena per tutti.
E così, con un caldo bestia ma tuttavia sopportabile, finisce la prima giornata facendo ritorno alla propria stanza, non prima di qualche altro saggio di alta demenza.
Da: | Genova |
A: | Odense |
Km parziali: | 166 |
Km totali: | 166 |
Posti: | Odense |
Notte: | Hotel Domir Odense |
Temperatura: | min 27 max 32 |
Meteo: | Sereno |
Note: | Caldo bestia ma poca umidità |