Le subdole insidie di Arhus

Che Tomma non avesse molto feeling con la città di Arhus si era già chiaramente compreso al momento della prenotazione dell’ostello per dormire in città: prenotare la stanza per febbraio invece che un più consono agosto, ha fatto partire soldi ed embolo al povero rimbambito. Ma purtroppo non era ancora finita lì…

Eppure la giornata è iniziata sotto il migliore degli auspici con la colazione dei 4 che riescono a porre fine alle dettate alimentari del malcapitato ristorante dell’hotel.

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Ogni singoa cibaria è minuziosamente consumata da perfetti maiali morti di fame.

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In men che non si dica si scappa dell’hotel per evitare insulti assolutamente incomprensibili, si carica la macchina alla bell’e meglio e si parte.

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Due ore dopo si arriva puntualmente all’ostello incriminato di Arhus dove la receptionist tenta un ulteriore raggiro consigliando una stanza miglio con sovrapprezzo. Tomma però, astuto come una faina, ricorda la fregatura di febbraio e senza pietà risponde con un perentorio dito medio. Sventato il pericolo, un po’ tutti si possono svagare un po’ nel parco dell’ostello. Piccoli…

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… grandi…

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… e grandissimi rincoglioniti.

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Esauriti i giochi, poco dopo si può andare in centro a parcheggiare nel super tecnologico parcheggio del Dokk1, dove cotanta tecnologia fa sembrare un parcheggio automatizzato più divertente della macchina di Batman che viene sistemata nella bat-caverna.

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Il tutto, ovviamente, per il modico prezzo dell’ultimo rene ancora rimasto a Tomma.

Il Dokk1 è un centro culturale con una splendida peculiarità: avere tutto intorno a se i giochi per bambini tra i più belli della galassia, che naturalmente provocano una sosta prolungata.

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Riusciti ad allontanarsi dai giochi per bambini con scuse ignobili ed improbabili, finalmente si riesce a raggiungere la piazza principale della città, dove ci si può abbandonare alla solita dose di fritto spacca-fegato.

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Arhus è una bella cittadina che regala un giro pieno di ottimi scorci…

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… ma anche dimostra di avere palazzi degnamente storti sul livello di Odense…

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… ed anche sistemi di trasporto pubblico vagamente opinabili.

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Macinando strade cittadine, anche al resto del gruppo viene un certo languorino, colmato con alimenti di fortuna acquistati al 7-eleven, dove probabilmente non vedevano l’ora di trovare 3 storditi disposti a comprare tali nefandezze sotto forma di cibo.

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Caricato quindi l’ulteriore surplus di calorie che mai verranno smaltite, si può continuare il giro per Arhus.

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Manco a dirlo, la classica impalcatura nel luogo più bello e caratteristico della città anche qui non può mancare…

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… un po’ come i commenti coloriti di Tomma alla loro vista.

Nei giardini del museo Aros, la vista della immancabile balena elicottero trasforma Daddy in un novello Pinocchio, pronto ad infilarsi nella bocca della balena…

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… totalmente inconscio dell’attacco di un plotone di esecuzione di maledetti giapponesi, pronti a sparare raffiche di fotografie senza pietà al malcapitato bambino.

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Il giro per la città termina con il ritorno al parcheggio/bat-caverna, ma non prima di un altro giro per i particolarissimi giochi per bambini.

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Recuperata la macchina si va alla volta di un supermercato per comprare il necessario per la cena.

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E’ proprio in questo momento che, ormai appagati e stanchi del giro per Arhus, i 4 abbassano la guardia, lasciando scoperto il fianco per il subdolo attacco di un merdosissimo ausiliario del traffico che multa la macchina a noleggio dei malcapitati che ignorano che nei parcheggi dei supermercati danesi è obbligatorio l’uso del disco orario.

Blasfemia-portami-via-Tomma decide così di recitare una messa estemporanea.

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Durante l’esibizione del mentecatto, i restanti 3 del gruppo si rintanano della stanza ell’ostello…

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… anche per mettersi al riparo dal violentissimo temporale monsonico, evidentemente causato dalle parole di Tomma.

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Terminato il nubifragio divino, ci si può dedicare alla preparazione della cena.

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Ormai allo sbando più totale, si decide di mangiare all’aperto nel parco, nonostante i tavoli completamente bagnati.

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Il post cena regala invece attività tipiche di una serata danese, tra cui ingurgitare bibitoni improbabili sensi come lo stucco…

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… e tentare di sparare qua e la ragnatale di Spiderman.

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La seconda giornata volge così al termine e Gaia, Yobby e Daddy possono andare così a riposare le loro stanche membra, mentre Tomma, assetato di sangue, è impegnato in una sessione notturna di caccia all’ausiliare del traffico.

Da: Odense
A: Århus
Km parziali: 153
Km totali: 319
Posti: Århus
Notte: Danhostel Aarhus
Temperatura: min 20 max 26
Meteo: Variabile
Note: Maledetta multa

2 pensieri su “Le subdole insidie di Arhus

  1. Tommaso,sto’ ridendo come un pazzo,siamo ad odense ed ovvio abiamo preso la multa nel parcheggio del supermercato…..stessa prassi macchina a noleggio.Sul foglio della notifica non trovo ne data ne targa,nessun orario solo il prezzo 510Dk.Come lhai risolta?con il noleggiatore lhai pagata tu?non vorrei altri rincari!!!!ciao e grazie delle risate!!!

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    1. Direi mal comune mezzo gaudio… ma in realtà sto bestemmiando ancora adesso 😀
      La multa che hanno fatto a noi era da 695 DKK, tutta maledettamente scritta in danese ed il gestore era 1park.
      Sul foglietto arancione della multa però erano chiaramente riportati numero della pratica e targa.
      Se fosse così anche per voi, basta collegarsi al loro sito sito (www.onepark.dk), imposti una lingua un po’ più comprensibile e vai alla sezione “View/Pay your fines”.
      Da li’ puoi pagare con carta di credito o insultarli contestando la multa. Ovviamente io ho provato a contestare allegando anche la ricevuta che attestava che poco prima ero in un altro loro parcheggio, ma dopo qualche giorno mi hanno risposto che se ne fregano… ed ho dovuto pagare. Il noleggiatore credo che per ora non ne sappia nulla, ho risolto io.

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